A
- Addebito: Quando effettui un pagamento, la somma che hai speso viene “tolta” dal tuo conto corrente (per essere “spostata” su quello del destinatario del pagamento).
- Accredito: È il contrario dell’addebito: quando ricevi lo stipendio o un qualsiasi altro pagamento elettronico, o quando “versi” dei contanti tramite sportello bancomat, la somma viene “caricata” o appunto “accreditata” sul tuo conto corrente, che cresce in valore.
- Arbitro Controversie Finanziarie: Ente nato per offrire agli investitori al dettaglio (i cosiddetti “retail”) un canale alternativo per risolvere le controversie con gli intermediari in merito ai servizi d’investimento o alle forme di gestione collettiva del risparmio. Questo canale – che tecnicamente è un “Alternative Dispute Resolution” o ADR, un sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie – è gestito dalla CONSOB e consente di accorciare i tempi delle controversie limitando notevolmente i costi: non è infatti obbligatorio il ricorso all’assistenza legale.
- Assegno bancario: Hai bisogno di pagare una cifra di una certa consistenza e il contante non è il mezzo più comodo per farlo? Un’alternativa può essere l’assegno bancario, un documento tramite il quale tu chiedi alla tua banca di trasferire un dato importo a un’altra persona o a un ente, che è appunto il beneficiario del tuo assegno. L’assegno è prestampato e per utilizzarlo è sufficiente compilare i campi con i dati richiesti: luogo, data, cifra, nome del beneficiario e naturalmente la tua firma.
- Assegno circolare: Mentre l’assegno ordinario sei tu a emetterlo, l’assegno circolare può emetterlo sono la banca. Per il beneficiario l’assegno circolare è generalmente più sicuro dell’assegno ordinario, e il motivo è semplice: la banca lo emette dopo aver riscontrato la disponibilità dell’importo indicato nel documento, o perché tu l’hai appositamente versato (se non sei correntista presso quella banca) o perché tale cifra è presente sul tuo conto. Ciò significa che l’assegno sarà in tutti i casi coperto. È il tipo di assegno preferito quando sono in ballo cifre di ammontare elevato, per esempio per l’acquisto di un immobile.
- Asset class: Un insieme di strumenti finanziari che condividono caratteristiche simili e si comportano in modo simile sui mercati. Tra le principali asset class – o classi di attività di investimento – possono annoverarsi: le azioni, le obbligazioni, le valute e le materie prime.
- ATM (Automated Teller Machine): ATM sta per “Automated Teller Machine”, ossia “macchina sportello automatizzato”. In altre parole, è lo sportello automatico, quello che puoi trovare non solo nei locali della tua banca ma anche nelle stazioni, negli aeroporti, nei centri commerciali. È un terminale computerizzato, generalmente attivo h24, che ti consente di effettuare operazioni come depositi, prelievi (con carta di debito o credito), controlli sul conto e via dicendo. Le operazioni non ti costano nulla, se utilizzi l’ATM della tua banca o di un’altra banca che fa parte del medesimo gruppo; negli altri casi, potresti dover pagare alcune commissioni. Nel nostro Paese gli sportelli ATM sono noti come “Bancomat”, dal nome del principale circuito delle carte di debito. Per usare un ATM bisogna essere titolari di un conto corrente e avere una carta elettronica collegata a tale conto.
- Azioni: Ti fanno gola le azioni, magari dei colossi tech? Prima di acquistarle, devi assolutamente conoscere le peculiarità di questo importante strumento. Innanzitutto, i titoli azionari rappresentano una quota del capitale della società che li ha emessi: comprandoli, partecipi all’avventura imprenditoriale, con tutte le opportunità e i rischi connessi, e hai diritto partecipare agli eventuali utili. Il risultato dell’investimento dipende dai profitti realizzati dall’impresa, che li redistribuisce sotto forma di dividendi. Un ulteriore guadagno può poi derivare dalla cosiddetta “plusvalenza”, ossia l’eventuale incremento del valore dell’azione nel momento in cui la vendi rispetto a quando l’hai comprata. A fronte della potenziale opportunità di rendimenti esiste - ed è essenziale esserne consapevoli - un potenziale pericolo di perdere in tutto o in parte il capitale investito (rischio), ad esempio in caso di fallimento della società con conseguente liquidazione delle sue attività.
B
- Banche Centrali: Una banca centrale è un'istituzione pubblica che ha il compito di governare la valuta di un Paese o di un gruppo di Paesi. Per farlo, controlla e gestisce la quantità di moneta in circolazione. La Banca Centrale Europea, per esempio, gestisce la valuta e la politica monetaria di tutta l’area dell’euro.
- Bancomat: Il termine viene comunemente usato per indicare una qualsiasi carta di debito.
- Banca d’Italia: È la banca centrale italiana, cui spettava il compito di emettere moneta fintanto che è rimasta in uso la lira, il nostro vecchio conio. Poi la valuta nazionale è andata fuori corso e l’Italia si è convertita all’euro. Ma la Banca d’Italia è ancora oggi un’autorità di assoluto rilievo: fa parte dell’Eurosistema, composto dalle banche centrali nazionali dell’Eurozona e dalla Banca Centrale Europea, e vigila sulla stabilità e sull’efficienza del sistema finanziario, per la tutela del risparmio.
- BIC (Bank Identifier Code): È il Bank Identifier Code, codice assegnato dalla Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (SWIFT) e utile a identificare una specifica filiale bancaria. Capita che BIC e SWIFT siano utilizzati come sinonimi, ma in realtà non sono la stessa cosa: il BIC è appunto il codice, mentre l’acronimo SWIFT si riferisce alla società che rilascia il BIC e che vigila sui trasferimenti internazionali. È un complemento molto utile all’IBAN, che di per sé è sufficiente per disporre un bonifico. E il motivo è semplice: se l’IBAN è errato ma esiste, l’accredito può andare in porto, però al destinatario sbagliato. Il BIC consente invece di identificare in modo univoco il conto giusto.
- BNPL (Buy Now Pay Later): L’acquisto immediato con pagamento successivo, meglio noto come “Buy Now, Pay Later”, o più semplicemente BNPL, consente di fare shopping posticipando il pagamento o suddividendolo in rate, in genere senza interessi (previsti solo in caso di ritardi). È un’opzione che si può attivare al momento del pagamento, negli acquisti online così come nei negozi fisici: il servizio è offerto anche dagli intermediari bancari.
- Bollettini: Il bollettino è un ordine di pagamento precompilato che il creditore spedisce al debitore. Tramite bollettino puoi pagare, per esempio, le bollette di gas, energia e telefono, ma non solo. Funziona così: il creditore (per esempio, la tua compagnia telefonica) ti fa avere il bollettino precompilato; tu effettui il pagamento (per esempio, tramite home banking); la banca esattrice lo riceve e, fatte tutte le debite operazioni, invia alla banca indicata dal creditore per l’accredito un messaggio con gli estremi dell’avvenuto pagamento; infine, la banca tesoriera comunica al creditore l’avvenuto pagamento. Tra i bollettini più noti ci sono il MAV (Pagamento Mediante Avviso) e il RAV (Ruoli Mediante Avviso), il primo generalmente usato per i pagamenti presso enti pubblici, il secondo per saldare importi “iscritti a ruolo”, come tasse, imposte e sanzioni amministrative. Devi pagare una multa? Allora utilizzerai il RAV.
- Bonifico: Il bonifico bancario è quell’operazione che ti consente di trasferire un certo importo da te (che sei l’ordinante) a un’altra persona (il beneficiario), fisica o giuridica. Per fare un bonifico devi avere le coordinate bancarie del beneficiario, che oggi sono tutte racchiuse nell’IBAN. L’esecuzione del bonifico può essere gratuita o prevedere una commissione, stabilita in base al tipo di bonifico, alla valuta, al Paese di destinazione e ad altri fattori.
- BoT: Il Buono ordinario del Tesoro è un titolo “zero coupon”, ossia senza cedola, con una durata massima di 12 mesi, quindi a breve termine. Viene emesso a un prezzo più basso rispetto al valore nominale (“sotto la pari”) ed è poi rimborsato al valore nominale (“alla pari”): il rendimento è legato proprio alla differenza fra valore di rimborso e prezzo di emissione e gode di una tassazione favorevole, con aliquota pari al 12,5%.
- BTp: Il Buono del Tesoro poliennale è uno dei sei tipi di titoli di Stato collocati dal ministero dell’Economia e delle Finanze: è un titolo a medio-lungo termine, con scadenze a 3, 5, 10, 15 e 30 anni. La remunerazione dell’investimento acquistato in corso di emissione e detenuto fino alla scadenza si deve all’apporto di due fattori: la cedola e l’eventuale differenza tra valore di rimborso e prezzo di emissione. Il BTp può essere acquistato anche dopo l’emissione, sul mercato secondario dei titoli di Stato, e può essere venduto prima della scadenza. Per comprare un BTp di nuova emissione o già in circolazione devi rivolgerti alla tua banca o a un intermediario finanziario abilitato.
C
- Carta di credito: Entri in un negozio, compri, presenti la carta. Oppure compri online e inserisci i tuoi dati. Nella versione classica che tutti noi conosciamo, la carta di credito è una tessera di plastica con microchip e/o banda magnetica, nome e cognome del titolare, numero della carta, scadenza e, sul retro, il codice di controllo. Puoi usarla off e online. Non solo: con la carta di credito puoi anche fare prelievi dagli sportelli automatici e predisporre pagamenti ricorrenti (per esempio, addebiti periodici). L’emittente della carta copre le spese e i prelievi e poi li addebita al titolare, con cadenza periodica (solitamente mensile), in un’unica soluzione, oppure a rate.
- Carta di debito: È una tessera emessa dalla banca e collegata al tuo conto corrente che ti permette di pagare (nei negozi oppure online) e di prelevare o versare contanti (allo sportello ATM). Ogni carta di debito è legata a uno o più circuiti di pagamento: il più noto in Italia è il circuito nazionale Bancomat, ma ne esistono altri, per esempio V PAY e Cirrus/Maestro (europei) o Visa e Mastercard (internazionali). A differenza della carta di credito (che prevede un addebito differito), la carta di debito funziona con addebito immediato sul conto corrente al momento del pagamento: per usarla dunque, è necessario che sul conto ci sia la capienza sufficiente. Per pagare con carta di debito occorre digitare un PIN (Personal Identification Number, ossia numero di identificazione personale): tuttavia, per cifre più basse la si può utilizzare in modalità “contactless”, senza inserimento del PIN.
- Carta virtualizzata: Le carte virtualizzate rappresentano essenzialmente la versione digitale delle carte di credito o di debito tradizionali. Le carte di credito e di debito, con cui siamo familiari, sono presenti su supporti fisici in plastica, che possiamo toccare e maneggiare. Al contrario, le carte virtualizzate non esistono fisicamente, ma diventano accessibili attraverso i nostri dispositivi digitali: caricandole su smartphone o computer, eliminiamo la necessità di avere un supporto fisico.
- CBILL CBILL: è un servizio che ti permette di effettuare pagamenti online per bollettini e avvisi di pagamento, inclusi quelli relativi a CBILL e PagoPA. Questi pagamenti possono riguardare varie spese, come le utenze domestiche, le multe, i tributi e i ticket sanitari.
- Cedole: Un tempo, la cedola era il tagliando dei titoli che il risparmiatore/investitore doveva staccare quando arrivava il momento di far valere il diritto che vi era indicato: il versamento di interessi nel caso di un’obbligazione o l’incasso dei dividendi nel caso invece di un titolo azionario. Al tempo in cui tutto è virtuale e smaterializzato, oggi la cedola indica ancora, per estensione concettuale, gli interessi corrisposti da un’obbligazione, in percentuale sul valore nominale del titolo.
- Centrale dei rischi: Sai come fanno le banche a soppesare la tua affidabilità quando richiedi un finanziamento? Acquisiscono informazioni direttamente da te (sulla tua situazione reddituale, per esempio), ma non solo: consultano anche alcune banche dati che contengono informazioni sui debitori del sistema bancario e finanziario. Oltre alle banche dati private (i SIC, Sistemi di Informazioni Creditizie), in Italia c’è la Centrale dei Rischi, che è pubblica, gestita da Bankitalia e alimentata dalle informazioni trasmesse dalle società bancarie e finanziarie e da altri intermediari. Tali informazioni riguardano i crediti e le garanzie concessi ai loro clienti, le garanzie ricevute e i finanziamenti o garanzie che sono stati acquistati da altri intermediari. La Centrale dei Rischi è la sola banca dati alla quale il sistema bancario e finanziario deve obbligatoriamente trasmettere le informazioni sui debitori.
- Cessione del quinto: Con la cessione del quinto siamo di fronte a un tipo di prestito personale che consiste, appunto, nella cessione fino ad un massimo del quinto dello stipendio o della pensione. Questa soluzione creditizia è pensata per i dipendenti pubblici e privati e per i pensionati. Quando la si sottoscrive, ci si impegna a restituire il prestito mediante una trattenuta fino ad un massimo del 20 per cento sul totale dello stipendio o della pensione. È il datore di lavoro o l’ente previdenziale a trattenere la somma e a girarla al creditore, fino all’estinzione del prestito. Questo tipo di finanziamento è indicato per esigenze personali e familiari,. Di solito, nei prestiti afferenti alla famiglia del credito al consumo, la polizza a copertura del finanziamento è facoltativa: nelle cessioni del quinto è obbligatoria, a protezione dal rischio di perdita del posto di lavoro o di decesso del titolare del debito.
- Consulente finanziario: Il consulente finanziario, anche noto come “financial advisor”, è un professionista con un’elevata competenza nel campo della finanza e degli investimenti. Il suo ruolo prevede, oltre a una conoscenza dei temi economico-finanziari, una specializzazione nei servizi di investimento e nella gestione del patrimonio. È una figura professionale in grado di offrire supporto e consulenza personalizzata, il cui obiettivo, in accordo con il cliente e nel rispetto delle sue caratteristiche e obiettivi, è l’ottimizzazione della gestione del risparmio e del patrimonio, la loro valorizzazione e una ragionevole riduzione dei rischi. Illustra ai suoi clienti i vantaggi, i costi e i rischi di ogni opzione, assicurando un'assistenza esperta, preparata e trasparente.
- Contactless: “Contactless”, letteralmente, vuol dire “senza contatto”: la parola indica una modalità di pagamento che non richiede l’introduzione della carta nel POS (Point Of Sales) né il PIN. Il sistema si basa sulla tecnologia Radio Frequency IDentification (RFID). Si possono fare pagamenti contactless anche con lo smartphone, se è dotato di tecnologia per la connettività a corto raggio Near Field Communication (NFC), oggi di fatto presente in tutti gli smartphone di ultima generazione. Per avvalersi di questa tecnologia bisogna prima digitalizzare la carta registrandola sul telefono: quando paghi, basterà che avvicini lo smartphone al terminale.
- Contante: È essenzialmente rappresentato da monete e banconote, usate per effettuare pagamenti di ammontare relativamente contenuto. Ancora oggi molto utilizzato, specialmente tra i più “senior”, il contante presenta tuttavia una serie di limiti: è esposto ai rischi di furto e smarrimento e, al contrario della carta, non si può bloccare, anche perché, al contrario di altri mezzi di pagamento, non dà modo di verificarne la titolarità: come fai a dire che quella banconota da 20 euro era tua? Non è possibile. Nel nostro Paese, poi, non si può usare per pagamenti pari o superiori a 5.000 euro (il cosiddetto “tetto al contante”). Quanto ai pagamenti in moneta, nessuno è tenuto ad accettare più di 50 pezzi alla volta, al di là del taglio di ogni pezzo.
- Conto Deposito: A differenza del conto corrente, il conto di deposito è uno strumento di risparmio che consente di ricevere una remunerazione garantita, sotto forma di interessi attivi, sul capitale lasciato in giacenza. Di solito il conto deposito si appoggia a un conto corrente tradizionale, e le uniche operazioni a cui è abilitato sono versamenti e prelievi da e verso questo conto di appoggio. Non potrai quindi utilizzarlo per accreditare lo stipendio, pagare le bollette o usare le carte di credito. Il conto deposito può essere libero (puoi versare o prelevare denaro, spostandolo sul conto corrente, a tuo piacimento, senza limiti di tempo o di importo) o vincolato (puoi svincolare le somme depositate a scadenze prestabilite – 3, 6, 12, 18 o 60 mesi – e gli interessi corrisposti tendono a salire all’aumentare del vincolo).
- Conto corrente digitale: È un conto corrente a tutti gli effetti, che però viene gestito esclusivamente online o da app mobili sul tuo smartphone, anziché tramite la filiale fisica della banca. Ti permette di svolgere le stesse operazioni consentite dai conti tradizionali – gestione delle transazioni, inserimento di bonifici, pagamento di bollette/MAV, accesso alle informazioni sul saldo e sull’attività del conto, giusto per citare le principali – con il vantaggio che puoi svolgerle ovunque ti trovi e in qualsiasi momento.
- Credito al consumo: È un finanziamento che puoi richiedere solo per esigenze personali o familiari, come l’acquisto di un televisore nuovo, di un viaggio, di cure dentistiche o di un corso di lingue, o anche per una più generica esigenza di liquidità. La cifra erogata può andare da un minimo di 200 a un massimo di 75.000 euro. Puoi richiederlo a una società bancaria o finanziaria autorizzata, anche attraverso il fornitore di beni o servizi che desideri acquistare (per esempio, il concessionario auto nel caso del prestito finalizzato). Sono prodotti di credito al consumo i prestiti personali, i prestiti finalizzati e le cessioni del quinto.
- Credito revolving (o rotativo): È una forma di finanziamento – a scadenza determinata o indeterminata – che si contraddistingue per l’elevata flessibilità di utilizzo, ma che va maneggiata con cura, perché consente di spendere soldi di cui al momento non si dispone, con il rischio di indebitarsi eccessivamente. Nel credito revolving, la banca mette a disposizione una somma di denaro “continuativa”, che il cliente può utilizzare in una o più soluzioni. I rimborsi, che avvengono di solito in rate mensili, vanno a “ricaricare” il credito iniziale, che il cliente può riutilizzare. Gli interessi sono applicati solo sulla somma utilizzata, mentre l’importo della rata da restituire mensilmente può aumentare fino a saldare l’intero debito (la scelta, naturalmente, è del cliente).
- Criptoattività: Sono rappresentazioni digitali di valori o di diritti che possono essere trasferite, negoziate o archiviate elettronicamente tramite tecnologia a registro distribuito (DLT), come blockchain, o tecnologie analoghe. Possono essere utilizzate come mezzo di pagamento/scambio (criptovalute) o come mezzo di accesso a beni/servizi, oppure possono essere detenute a scopo di investimento.
D
- Data contabile: È il giorno in cui la banca registra sul conto corrente un’operazione – che può essere di addebito o accredito. Un esempio? Se fai un prelievo di contanti di mercoledì, probabilmente la data contabile che vedrai sul conto corrente coinciderà con il giorno del prelievo. Se invece fai il prelievo di domenica, riceverai i contanti immediatamente, ma l’operazione verrà registrata solo il giorno dopo, quindi la data contabile sarà il lunedì, visto che la banca di domenica è chiusa.
- Data valuta: È la data in cui l'operazione inizia a produrre effetti sugli interessi e sulle competenze, cioè la data in cui parte il conteggio degli interessi maturati su una somma accreditata o addebitata su un conto corrente. Per esempio, a partire dalla data valuta termina il calcolo degli interessi attivi sulle somme prelevate.
- Debito: È l’obbligo, in capo a una persona o azienda – detta “debitore” – di restituire la somma di denaro dovuta al creditore (nel caso dei prestiti, maggiorata degli interessi).
- Deducibilità: Per deducibilità (fiscale) si intende la possibilità di sottrarre alcune spese o costi dal reddito imponibile, andando a ridurre così la base su cui si calcolano le imposte. È la legge a stabilire quali sono le spese deducibili che, tipicamente, sono necessarie e non esprimono capacità contributiva: tra queste ci sono per esempio le spese mediche e quelle assicurative.
- Detrazione: Indica la possibilità di sottrarre determinate spese direttamente dall’imposta da pagare (a differenza delle deduzioni, che vanno a ridurre ex ante la base imponibile su cui l’imposta si calcola). Le spese detraibili – stabilite dalla legge – sono spese effettivamente sostenute dal contribuente nell’anno di imposizione e rimaste a suo carico. L’importo detraibile può essere una percentuale della spesa sostenuta oppure può essere stabilito in modo forfettario.
- Diritto di recesso: È un diritto riconosciuto non solo ai consumatori, ma anche ai titolari di un conto corrente. Costoro, se lo desiderano, possono chiedere e ottenere l’estinzione del conto in ogni momento e senza penali. A disciplinare questo diritto in capo ai correntisti sono l’articolo 120-bis del Testo Unico Bancario e l’articolo 1855 del Codice Civile.
- Diversificazione: È una delle regole d’oro degli investimenti e consiste nel ripartire il rischio di portafoglio distribuendo il capitale su diverse asset class, aree geografiche e scadenze temporali. L’obiettivo è quello di crearsi un ampio ventaglio di fonti di rischio e di potenziale rendimento, riducendo così il rischio complessivo del portafoglio: gli eventuali cali di una classe di attivo, infatti, saranno compensati dai progressi (o comunque dalla tenuta) di un’altra.
- Dividendi: Quote di profitto che l’azienda distribuisce ai suoi azionisti dopo la chiusura dell’esercizio. I dividendi costituiscono una parte della remunerazione per chi investe in azioni: l’altra è rappresentata dal “capital gain”, la plusvalenza in caso di vendita. La distribuzione dei dividendi non è da dare per certa: è infatti approvata dall’assemblea su indicazione degli amministratori, che possono anche decidere di utilizzare gli utili per altri scopi e, quindi, di non redistribuirli.
- Documento di sintesi: Di solito costituisce il frontespizio del contratto, di cui è parte integrante. Riporta le principali condizioni economiche previste dal contratto ma, a differenza del foglio informativo – che è rivolto a tutti i potenziali clienti – il documento di sintesi è personalizzato: riporta quindi costi e condizioni del tuo specifico contratto, che possono coincidere o meno con quelle del foglio informativo, a seconda degli accordi presi con l’intermediario.
- Domiciliazione: La domiciliazione è quell’operazione che ti consente di fare in automatico il pagamento di spese che si ripetono a cadenza periodica (per esempio, mensile o trimestrale), per esempio per le bollette o per le rate del mutuo, senza dovertelo ricordare ogni volta e, quindi, senza il rischio di dimenticartelo. Il servizio, previsto dal conto corrente, di solito è gratis.
E
- Estinzione anticipata: È la possibilità, garantita dalla legge, di rimborsare un debito finanziario (tipicamente un mutuo) prima della scadenza stabilita dal contratto. Per i mutui per l’acquisto della prima casa stipulati dopo il 2 febbraio 2007, l’estinzione anticipata è esente da penali: restano da pagare gli interessi residui, maturati dall’ultima rata pagata fino all’estinzione, che la banca calcola dopo aver ricevuto la comunicazione sulla volontà del debitore di estinguere il finanziamento. L’estinzione può essere totale ma anche solo parziale: in questo secondo caso, il debito residuo diminuisce, con due possibili effetti: o l’ammontare della rata scende oppure si accorcia la durata del finanziamento.
- ESG: Acronimo che racchiude le parole Environmental, Social e Governance. Indica, attraverso le iniziali di questi termini (che significano ambiente, sociale e governance), una serie di aspetti di valutazione riferiti alla sfera non finanziaria utili a giudicare la sostenibilità degli investimenti, in un’ottica di valutazione complessiva di un’attività o un’impresa.
- Estratto conto: È il documento che riporta tutte le operazioni (in entrata e in uscita) registrate sul tuo conto corrente in un determinato periodo di tempo: i prelievi allo sportello Bancomat, i bonifici inviati e ricevuti. Puoi consultarlo in versione online dal tuo home banking o riceverlo periodicamente in formato cartaceo dalla banca.
- ETF: Acronimo di Exchange-Traded Funds, gli ETF sono fondi o SICAV a basse commissioni di gestione negoziati in Borsa come le normali azioni. Si caratterizzano per il fatto di avere come unico obiettivo quello di replicare fedelmente l’andamento e quindi il rendimento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime.
- ETC (Exchance Traded Commodities): Sono strumenti finanziari negoziati in Borsa, caratterizzati, come gli ETF, da una gestione passiva. Nello specifico, gli ETC replicano l’andamento di indici sulle materie prime o di contratti derivati sulle materie prime, che fanno quindi da sottostante. A differenza degli ETF, non sono OICR, ma titoli senza scadenza emessi da una società veicolo.
- ETP (Exchange Traded Products): Gli ETP comprendono tutta la famiglia dei cosiddetti “replicanti” o “cloni”, cioè gli strumenti passivi che si limitano a replicare l’andamento di un sottostante: i più diffusi sono gli ETF, gli ETC e gli ETN. Tutti gli ETP hanno caratteristiche comuni: sono quotati su mercati regolamentati; si possono negoziare negli orari di apertura degli scambi in Borsa e, come detto, puntano a replicare l’andamento dell’indice di riferimento o dell’attività sottostante.
- ETN (Exchance Traded Notes): Sono strumenti finanziari che replicano l’andamento di un sottostante diverso dalle materie prime: può trattarsi di un indice azionario, obbligazionario, di valute o singole valute, tassi e così via. Ciò che contraddistingue gli ETN dagli ETC è proprio il sottostante: se è una materia prima, sei davanti a un ETC; in tutti gli altri casi, hai di fronte un ETN.
- Euro: L’euro è la valuta ufficiale di 20 Paesi dell’Unione Europea che costituiscono, appunto, l’area dell’euro, nota anche come “eurozona” o “zona euro”. È stato introdotto il primo gennaio del 1999, ma per i primi tre anni è stato utilizzato solo per fini contabili. Il contante è entrato in circolazione il primo gennaio 2002, quando ha sostituito le banconote e le monete denominate nelle valute nazionali.
F
- Fideiussione: È una delle garanzie aggiuntive che la banca potrebbe chiederti quando apri un mutuo o un altro finanziamento. Tecnicamente prevede che una terza persona (per esempio, uno dei tuoi genitori) si assuma l’impegno di restituire il prestito nel caso in cui tu non dovessi riuscire più a far fronte al rimborso del mutuo.
- Fido bancario: È l’ammontare massimo di una linea di credito aperta da una banca a favore di un cliente (persona fisica o azienda), il quale può disporne in parte o in toto, per un certo periodo di tempo. Assomiglia a un prestito, ma ci sono alcune differenze. Tanto per cominciare, il fido non deve per forza essere usato per intero: se la somma viene utilizzata solo in parte, gli interessi si calcolano sulla parte effettivamente sfruttata. Inoltre, di solito il fido viene usato per la gestione ordinaria, quindi su scadenze di breve termine. La Banca può applicare una commissione calcolata sull’ammontare totale messo a disposizione. Detta commissione non può superare lo 0,5 per cento, per trimestre, della somma messa a disposizione.
- FinTech: Questa parola nasce dalla contrazione di Finance (Fin) e Technology (Tech) e indica genericamente l’innovazione tecnologica applicata ai servizi finanziari (banche, assicurazioni, investimenti, pagamenti e così via). Più nel dettaglio, può riferirsi a soluzioni e prodotti – come piattaforme di investimento online, sistemi di pagamento digitale, blockchain e roboadvisor – ma anche a società e startup che operano nel settore finanziario con una forte impronta tecnologica.
- Foglio informativo: È il documento sul quale la banca illustra, alla clientela in generale, le caratteristiche dei prodotti e le condizioni contrattuali: riporta le informazioni sull’intermediario, sulle caratteristiche e i rischi tipici del servizio e sulle condizioni economiche dell’offerta. I fogli informativi dedicati al conto corrente e al mutuo sono stilati in base agli standard delineati dalla Banca d’Italia, con l’obiettivo di far sì che i prodotti siano più agevolmente confrontabili.
- Fondi pensione: Sono strumenti di investimento in ottica previdenziale e si dividono nelle seguenti categorie: fondi pensione negoziali, forme pensionistiche complementari istituite nell’ambito della contrattazione collettiva (nazionale o aziendale); fondi pensione aperti, istituiti da banche, imprese di assicurazione, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM), che possono raccogliere adesioni su base individuale e collettiva; Piani Individuali Pensionistici di tipo assicurativo (PIP), istituiti dalle imprese di assicurazione, che possono raccogliere adesioni solo su base individuale; fondi pensione preesistenti, così chiamati perché istituiti prima del decreto legislativo 124/1993, che ha introdotto per la prima volta una disciplina organica del settore.
- FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi): Consorzio di diritto privato la cui costituzione risale al 1987, oggi vede l’adesione di tutte le banche italiane, ad eccezione di quelle di credito cooperativo, e delle succursali di banche extracomunitarie autorizzate in Italia, a meno che queste non partecipino a un sistema di garanzia estero equivalente. Il suo scopo è garantire i depositanti, rimborsandoli quando una banca aderente è sottoposta a liquidazione coatta amministrativa o intervenendo preventivamente per evitare l’insolvenza della banca.
- Fondi comuni di investimento: Sono strumenti di investimento, gestiti dalle società di gestione del risparmio (le cd. SGR), che riuniscono le somme di più risparmiatori e le investono, come un unico patrimonio, in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di Stato, ecc.). Sono suddivisi in tante parti unitarie, dette quote, che vengono sottoscritte dai risparmiatori e garantiscono uguali diritti.
G
- Garanzie: Sono dei beni su cui un creditore si può rivalere se un debitore non dovesse rimborsare un prestito nel rispetto dei termini concordati. In altre parole, le garanzie servono per assicurare al creditore di poter recuperare la somma concessa in prestito anche se il debitore non dovesse rimborsarlo. Per esempio, quando sottoscrivi un mutuo, la banca può chiederti di utilizzare come garanzia la stessa abitazione su cui stai contraendo il finanziamento (è il caso del mutuo ipotecario).
- Greenwashing: È una pratica in cui affermazioni, dichiarazioni, azioni o comunicazioni relative alla sostenibilità non riflettono in modo chiaro e corretto il profilo di sostenibilità sottostante di un’entità, di un prodotto/servizio finanziario. Questa pratica può essere fuorviante per consumatori, investitori o altri partecipanti al mercato. Allo stesso modo anche il “Socialwashing” ossia la simulazione di un impegno su tematiche riguardanti i diritti umani e il benessere e l’equità sociale.
- Green-bleaching: Si ha tutte le volte in cui gli operatori del mercato finanziario scelgono di non dichiarare le caratteristiche ESG dei loro prodotti per evitare ulteriori regolamenti e potenziali rischi legali.
- Goal Based Investing: È una strategia di investimento che consiste nel mettere a fuoco i tuoi bisogni finanziari e destinare a ciascuno una linea di investimento specifica. Potresti per esempio destinare parte dei tuoi risparmi alla costruzione di una rendita integrativa per la pensione, parte all’università dei tuoi figli e parte a un viaggio che sogni di fare da tempo. Ogni linea di investimento avrà caratteristiche compatibili con l’orizzonte temporale di ciascun obiettivo.
H
- High Yield Bond È una categoria di obbligazioni. La traduzione letterale è “ad alto rendimento”: la loro caratteristica principale è appunto il rendimento particolarmente elevato, determinato da una maggiore rischiosità rispetto ai titoli di Stato e alle obbligazioni societarie con merito di credito più elevato (cosiddette ”Investment Grade”). Proprio perché incorporano un rischio di insolvenza piuttosto elevato, le agenzie di rating assegnano a questi strumenti rating Ba1/BB+ o inferiore.
- Home banking: È il servizio che ti permette di effettuare le operazioni bancarie online, attraverso il sito web o l’app della tua banca. È una funzione disponibile per tutti i conti correnti: tramite la tua “banca virtuale” puoi pagare bollette, effettuare bonifici, compilare modelli F24, ricaricare la prepagata o il cellulare o semplicemente consultare il tuo conto corrente .
I
- IMEL: Sicuramente ne conosci più di qualcuno, ma con il suo nome commerciale e non con il nome tecnico di, appunto, IMEL. Gli IMEL sono gli Istituti di Moneta Elettronica: come suggerisce il nome, sono abilitati a emettere moneta elettronica (es. carte prepagate, sia virtuali che fisiche). Oggi offrono una gamma più ampia di servizi: tra questi, conti dotati di International Bank Account Number (IBAN), che consentono agli utenti di fare bonifici in entrata e in uscita.
- Indice borsistico: È l’indice, chiamato anche “stock index”, che sintetizza il valore di un dato insieme di azioni (definito anche “paniere”), con le sue variazioni nel tempo. Il valore deriva dalla media ponderata dei prezzi dei titoli ricompresi nel paniere: questi titoli azionari sono tipicamente omogenei per settore (es. Finanziari, Energetici, Industriali, Tecnologici) e/o per area geografica (Stati Uniti, Europa, Emergenti, Mondo). L’indice borsistico ti aiuta a cogliere, a colpo d’occhio e tramite un unico valore, l’andamento nel tempo del valore di tutte le azioni che sono incluse al suo interno.
- Interesse composto: L’interesse composto prevede l’applicazione del tasso di interesse non solo al capitale iniziale, ma anche agli interessi già maturati sul capitale iniziale, al quale gli interessi già maturati vanno quindi ad aggiungersi, in base alla cosiddetta “capitalizzazione degli interessi”: si tratta di un meccanismo molto vantaggioso per gli investitori, perché fa sì che i risparmi ai quali si applica aumentino in esponenzialmente nel tempo.
- Interesse semplice: In questo regime di capitalizzazione, l’interesse maturato non si aggiunge al capitale iniziale alla fine di ogni periodo. Il guadagno complessivo di un investimento è quindi direttamente proporzionale all’ammontare inizialmente investito, al tasso di interesse e dalla durata dell’investimento.
- Interessi attivi: Sono gli interessi che la banca ti corrisponde quando depositi una somma, per esempio quando apri un conto corrente o un conto deposito (per i conti deposito tipicamente gli interessi attivi sono più generosi).
- Interessi passivi: Sono gli interessi che sei chiamato a pagare per l’utilizzo delle somme messe a disposizione dalla banca.
- ISC (Indicatore Sintetico dei Costi): L’Indicatore Sintetico di Costo ti fa vedere in un colpo solo – ovvero, in un unico valore – il costo orientativo annuo del tuo conto corrente, espresso in euro, anche per agevolare la comparazione fra prodotti diversi. Comprende tutte le spese e le commissioni annuali, sia fisse che variabili (al netto di oneri fiscali e interessi), del conto corrente, modellati su una serie di profili standard predisposti dalla Banca d’Italia, tenuto conto del numero e del tipo di operazioni che vengono eseguite. ISEE È l’indicatore di riferimento per la valutazione e la comparazione della situazione economica dei nuclei familiari che vogliono presentare richiesta per ottenere una prestazione sociale agevolata, per esempio una retta mensile più contenuta presso il nido d’infanzia comunale. L’accesso a tali prestazioni dipende dal possesso di alcuni requisiti soggettivi e dalla situazione economica familiare. La certificazione ISEE si può richiedere compilando la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), un documento con le info anagrafiche, reddituali e patrimoniali che servono appunto per definire la situazione economica della famiglia. La DSU si può presentare in ogni momento dell’anno. Naturalmente, l’ISEE è soggetto a controlli.
- IBAN: Acronimo di International Account Bank Number, è un codice alfanumerico che identifica in modo univoco il tuo conto corrente. Contiene l’identificazione del Paese, della banca e del numero di conto corrente e serve per garantire la sicurezza delle transazioni. In Italia è composto da 27 caratteri.
K
- KID (Key Information Document): Il Key Information Document contiene le informazioni chiave destinate agli investitori: è un documento sintetico, precontrattuale (da consultarsi, cioè, prima della sottoscrizione del contratto), la cui finalità è mettere a disposizione dell’investitore “al dettaglio” tutte le info per poter prendere decisioni d’investimento documentate e consapevoli. Proprio per questa sua finalità, si tratta di un documento standardizzato dalla normativa nella sua struttura, i cui contenuti non devono essere scritti in un linguaggio troppo tecnico, e la comunicazione deve essere chiara e agevolmente comprensibile. Il KID è obbligatorio per i prodotti di investimento al dettaglio e assicurativo preassemblati (PRIIPs).
L
- Leasing: Operazione di finanziamento che consiste nella concessione in uso, per un certo periodo di tempo e dietro il pagamento di un canone periodico, di un bene – per esempio, un automobile – a un utilizzatore, che si assume tutti i rischi e ha la facoltà, concluso il periodo concordato, di comprare il bene a un prezzo prestabilito o di prorogarne l’uso.
- Liquidità: È un sinonimo di denaro “contante”, immediatamente pronto all’uso: per esempio, il denaro sul conto corrente è definito “liquidità”. In ambito finanziario, con il termine “liquidità di uno strumento” si intende la facilità – in termini di tempo e di costi – con cui quello strumento può essere acquistato o venduto.
M
- Merito creditizio: È la valutazione, effettuata dalla banca sulla base di alcuni parametri, della capacità del cliente di rimborsare un prestito e del grado del suo eventuale rischio di insolvenza. Per stabilire il tuo merito creditizio, prima di concederti il finanziamento la banca potrebbe chiederti alcune informazioni (tipicamente sul tuo contratto lavorativo e sul tuo stipendio) o consultare banche dati come la Centrale dei Richi o i Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC).
- Minusvalenze: Se vendi uno strumento finanziario, per esempio un’azione o un’obbligazione, a un prezzo inferiore a quello di acquisto, registrerai una perdita: questa perdita è la minusvalenza. La buona notizia è che la minusvalenza rappresenta un credito fiscale, che puoi recuperare entro quattro anni dalla vendita compensandola con eventuali plusvalenze future.
- Movimenti del conto corrente: Sono le transazioni registrate sul tuo conto corrente: si dividono tra movimenti dare (addebiti) e avere (accrediti). I primi – prelievi, pagamenti con carta, assegni, eccetera – riducono il saldo disponibile, mentre i secondi lo aumentano (esempio: accredito dello stipendio). Puoi consultare i movimenti dal tuo home banking, selezionando il periodo di tuo interesse, o presso lo sportello bancomat.
- Mutuo: È un prestito a medio/lungo termine che ti concede la banca e che dovrai restituire entro i termini stabiliti e maggiorato degli interessi. Il più diffuso è il mutuo per acquistare un immobile.
N
- NAV (Net Asset Value): Si usa in riferimento a fondi comuni ed ETF ed esprime la differenza tra le attività e le passività del fondo in rapporto al totale delle quote o delle azioni in circolazione. Indica l’importo che un investitore dovrebbe pagare per l’acquisto di nuove quote o che potrebbe incassare dal rimborso delle stesse. Può anche essere definito anche come valore patrimoniale netto di un fondo.
O
- Obiettivi: Sono i risultati che vuoi raggiungere con i tuoi investimenti e rispondono a diversi bisogni finanziari, che possono cambiare a seconda della fase di vita in cui ti trovi: comprare una casa, avviare un’attività imprenditoriale, risparmiare per la pensione, solo per citare qualche esempio.
- Obbligazioni: Sono titoli di debito emessi da aziende, enti o governi per finanziarsi. Acquistandole, è come se prestassi dei soldi all’emittente, che si impegna a restituirti il capitale a scadenza, maggiorato degli interessi. Questi ultimi possono essere corrisposti alla scadenza del periodo stabilito oppure con cadenza periodica, durante la vita del titolo.
- Obbligazioni sostenibili: Le obbligazioni sostenibili finanziano progetti che si prefiggono specifici obiettivi di natura ambientale, sociale o legata alla gestione etica delle aziende ESG (Environmental, Social, Governance) e, in base alla destinazione dei proventi, si differenziano in Green, Social e Sustainable bond.
- OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio): Categoria nella quale rientrano, fra gli altri, i fondi comuni di investimento: la loro caratteristica è la gestione collettiva del patrimonio raccolto presso una pluralità di investitori. Vi fanno parte anche le SICAV e i Fondi di Investimento Alternativi (FIA).
- OICVM (Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari): Nell’ambito degli OICR, gli Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari rappresentano una categoria un po’ più specifica, alla quale sono riconducibili i fondi aperti, italiani ed esteri.
P
- PAC (Piano di Accumulo del Capitale): È una modalità di alimentazione dei fondi comuni d’investimento o, più in generale, degli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR). Non solo fondi: anche le polizze Insurance Based Investment Product (IBIP, prodotti di investimento assicurativi) possono essere alimentate da un PAC. Si tratta, di fatto, di una strategia di investimento che prevede il versamento di importi costanti a scadenze regolari, per un periodo di durata predeterminata. Generalmente, è possibile sospendere o interrompere il Piano. Prima di farlo, però, è bene riflettere attentamente sulla sua finalità, che è quella di accantonare progressivamente il risparmio generato trattenendo risorse dal flusso di reddito (per esempio, dallo stipendio) e distribuire gli investimenti nel tempo, in tutte le condizioni di mercato, sia favorevoli sia sfavorevoli, diluendo così i rischi e cogliendo le opportunità che si presentano nelle fasi di ribasso. L’interruzione del Piano, infatti, avrebbe come primo effetto quello di non poter più mediare il prezzo di acquisto delle quote del prodotto così alimentato. E, quindi, di non poter beneficiare delle fluttuazioni del mercato.
- Pagamenti: Sono le somme di denaro che cedi a un altro soggetto in cambio di prodotti, prestazioni e/o servizi. I pagamenti possono avvenire tramite la consegna di denaro contante come banconote o monete, oppure tramite metodi alternativi al contante: bonifici, addebiti diretti, carte di pagamento o e-payments.
- PIC (Piano di Investimento di Capitale): Modalità di sottoscrizione di fondi comuni d’investimento o, più in generale, di Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, che prevede l’investimento in un versamento unico dell’intero capitale disponibile (o comunque del capitale che si vuole destinare a quell’investimento). Anche in questo caso, però, non solo fondi: come i PAC, anche i PIC possono valere per le polizze, in particolare per quelle “a premio unico”, il cui premio è versato in un’unica rata.
- PIP (Piano Individuale Pensionistico): È uno degli strumenti di previdenza complementare pensati per integrare la pensione pubblica. Il PIP è strutturato con un contratto di assicurazione sulla vita al quale si può aderire solo su base individuale. Il PIP può essere “nuovo” o “vecchio”:
- il PIP “nuovo” è conforme al decreto legislativo 252/2005, è registrato nell’Albo COVIP ed è possibile destinarvi il TFR;
- il “vecchio” è legato a un contratto stipulato prima del 31 dicembre 2006 e non è stato sottoposto all’adeguamento previsto dal decreto legislativo 252/2005. Non può quindi accogliere nuove adesioni e NON è possibile destinarvi il TFR
- PIR: I PIR sono stati introdotti all’inizio del 2017 con la Legge di Bilancio 232/2016. La normativa prevede un significativo vantaggio fiscale per i sottoscrittori (esenzione dalla tassazione sui redditi da capitale o redditi diversi derivanti dagli investimenti nel PIR e dalle imposte di successione), al fine di incentivare l’investimento nel tessuto produttivo italiano. Attenzione, però: si potrà accedere al regime fiscale di favore a patto di detenere gli investimenti inseriti nel piano per un periodo minimo di cinque anni. Sulla scia del successo ottenuto dai PIR, con il “Decreto Rilancio Italia” del 2020 il Governo ha varato i PIR Alternativi, nati per apportare nuova liquidità al sistema imprenditoriale italiano e in particolare al mondo delle piccole e medie imprese.
- Polizze: Contratti stipulati con una compagnia assicurativa attraverso i quali puoi trasferire un rischio alla società di assicurazione, che se lo assume dietro il pagamento anticipato di una determinata somma, chiamata “premio”. Le polizze si dividono in categorie – o rami – a seconda dei diversi tipi di rischio coperto. Il “ramo danni” comprende le assicurazioni che ti proteggono da eventi sfavorevoli, che possono danneggiare cose e persone, portare a spese inaspettate o impedire futuri guadagni. Nel “ramo vita”, invece, il rischio è rappresentato da un evento che coinvolge la vita umana.
- PRIIPs (Prodotti di investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati): Acronimo di Packaged Retail Investment and Insurance-based investments Products, ossia “prodotti di investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati”: questi prodotti sono caratterizzati appunto da un processo di assemblaggio che ha come obiettivo la creazione di soluzioni d’investimento dotate di caratteristiche, strutture dei costi e/o esposizioni diverse, rispetto a una diretta detenzione. Rientrano nella categoria i fondi comuni di investimento e i prodotti assicurativi con una componente di investimento (per esempio, le polizze unit linked).
- Prestito personale: Si tratta di un finanziamento concesso dalla banca a un individuo o una famiglia, che ne possono disporre per esigenze personali (non professionali): l’acquisto di un’auto, il pagamento di una vacanza, un corso di ballo, eccetera. La somma oggetto del finanziamento, fino a un massimo di 75mila euro, viene erogata direttamente al consumatore, che la restituirà nel tempo, maggiorata degli interessi e a rate prestabilite. Il prestito personale è una forma di credito non finalizzato, perché non è collegato all’acquisto di uno specifico bene o servizio.
- Prestito finalizzato: È una forma di prestito che prevede una triangolazione tra creditore, consumatore e rivenditore: quest’ultimo consegna il prodotto o eroga il servizio al consumatore al momento dell’acquisto o poco dopo (es. auto o elettrodomestico) e riceve il corrispettivo dal creditore (tipicamente la banca), che lo anticipa per il consumatore. Il consumatore provvederà poi a rimborsarlo a rate, con gli interessi. Si chiama prestito finalizzato perché è legato all’acquisto di un determinato bene o servizio.
- Previdenza complementare: È una forma di previdenza privata e volontaria, che si affianca, integrandola, a quella obbligatoria (non a caso si chiama anche previdenza “integrativa”). Fanno parte di questa categoria i fondi pensione – aperti e negoziali – e i PIP, in cui puoi investire una parte dei tuoi risparmi durante la tua vita lavorativa per costruirti, quando sarai in pensione, una rendita integrativa all’assegno pensionistico dell’INPS (o delle casse professionali) che, dopo le riforme avviate a partire dagli anni Novanta (che hanno sostituito il metodo di calcolo contributivo al precedente metodo retributivo), potrebbe non essere più sufficiente per mantenere un tenore di vita adeguato al termine della tua carriera lavorativa.
- PSD (Payment Services Directive): La prima direttiva europea sui servizi di pagamento, entrata in vigore in Italia nel 2010, è un insieme di regole volte a definire un quadro giuridico a livello comunitario per il settore dei servizi di pagamento elettronici. È stata superata e abrogata nel 2016 dalla PSD2 (direttiva europea 2015/2366), entrata in vigore in Italia a gennaio 2018. Questa seconda direttiva punta a modernizzare il quadro normativo, con un focus sulla sicurezza degli utenti, su una maggiore trasparenza e sull’aumento della competitività, con l’apertura del mercato a soggetti non bancari. Il veloce progresso tecnologico e il cambiamento di abitudini dei consumatori nel settore dei pagamenti nell’ultimo decennio stanno portando a una nuova revisione da parte del Parlamento Europeo della direttiva PSD2: si stanno infatti gettando le basi per una nuova direttiva sui servizi di pagamento, denominata PSD3.
Q
- Questionario MiFID: Nome “informale” che identifica l’insieme di domande che i consulenti finanziari e gli intermediari finanziari devono obbligatoriamente porti prima di un investimento, per valutare le tue competenze finanziarie, la tua propensione al rischio ma anche i tuoi obiettivi e le tue esigenze. Il questionario, che deve il suo nome alla direttiva MiFID (Market in Financial Instruments Directive), è uno strumento pensato per tutelare l’investitore dai rischi legati ai mercati finanziari, ma è utile anche al consulente finanziario, che dalle risposte ricava un primo “identikit finanziario” del cliente e può così proporgli prodotti finanziari adeguati alle sue caratteristiche.
- Quotazione: La quotazione in Borsa avviene quando un’azienda viene ammessa sul listino titoli di uno o più mercati mobiliari, a valle della verifica dei requisiti minimi formali e sostanziali. Una volta quotata in Borsa – tramite un’Offerta Pubblica Iniziale (IPO) – le azioni della società diventano disponibili per essere comprate e vendute sul mercato dagli investitori. Il loro prezzo può variare in base alla domanda e all’offerta, ma può essere influenzato anche da fattori come la performance finanziaria della società, le condizioni economiche e le prospettive future.
- Quote azionarie: Sono porzioni della proprietà di un’azienda. Quando acquisti quote azionarie, diventi proprietario di una piccola parte di quella società e partecipi alla sua attività economica, con tutto ciò che questo implica: se le cose vanno bene, beneficerai dell’eventuale distribuzione degli utili (sotto forma di dividendi); se invece la società subisce una perdita, il tuo investimento potrebbe risentirne in negativo.
R
- Rating ESG: Metrica di misurazione della resilienza di un’attività economica / di un prodotto finanziario rispetto ai rischi ambientali, sociali e di governance che risultano finanziariamente materiali. Il Rating ESG si esprime attraverso una scala di valori di cui AAA rappresenta il più elevato in termini di resilienza dell’attività economica / del prodotto finanziario rispetto a rischi e opportunità di natura ambientale, sociale e di governance; mentre il valore CCC rappresenta il livello più basso.
- Rating Finanziario: Il rating è un giudizio sintetico che apposite agenzie – le più note sono Moody’s, Fitch e S&P Global Ratings – esprimono nei confronti di Stati, aziende, società pubbliche che emettono titoli. Questa valutazione, utile agli investitori e al mercato, riguarda la solidità finanziaria attuale e prospettica dell’emittente, cioè la sua capacità di pagare le cedole e restituire il capitale ai creditori. Viene espressa in lettere dalla A alla D (con piccole variazioni a seconda dell’agenza), dove A rappresenta il grado maggiore di affidabilità e D quello minore – vale a dire lo stato di “default”, dunque l’insolvenza.
- Redditi di capitale: Sono i proventi derivanti dall’impiego di capitale, che ti vengono corrisposti “passivamente”: in altre parole, li ricevi a valle di un investimento. Fanno parte di questa categoria, per esempio, le cedole e i dividendi. Questo tipo di reddito viene tassato immediatamente e non produce quello che viene definito come “capital gain” (le cosiddette “plusvalenze”).
- Redditi diversi da quelli di capitale: Sono proventi derivanti dagli investimenti che vengono generati dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Nello specifico, quando la cessione è avvenuta a valori favorevoli, si parla di plusvalenza (o “capital gain”); quando invece è avvenuta a valori non di favore (perché il prezzo di vendita è stato inferiore a quello di acquisto), allora si parla di minusvalenza.
- Reddito: Il reddito di una persona fisica è la somma di tutte le sue entrate in un determinato periodo di tempo (tipicamente un anno): non solo lo stipendio (reddito da lavoro), ma anche eventuali proventi derivanti da immobili dati in affitto (redditi fondiari), da investimenti sui mercati finanziari e così via. Sottraendo al reddito personale le spese deducibili e quelle detraibili, si ottiene il reddito imponibile, che definisce lo scaglione IRPEF a cui si appartiene e, quindi, l’aliquota da applicare.
- Rendimento (finanziario): Il rendimento indica quanto è aumentato o diminuito, in percentuale, il valore di un investimento in un determinato periodo di tempo. Se il valore è positivo significa che l’investimento è andato bene, e cioè che il capitale investito è cresciuto rispetto a prima. Al contrario, un rendimento negativo indica una perdita. Di solito, quando si parla di rendimento, ci si riferisce al “rendimento nominale”, che non tiene conto dell’inflazione. Ma se sottrai l’effetto dell’inflazione dal rendimento nominale, ottieni il “rendimento reale” per quel periodo.
- Rendita: È un flusso di entrate finanziarie dello stesso ammontare distribuite a intervalli regolari in un determinato orizzonte temporale, che possono derivare da investimenti (azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento, polizze assicurative). Queste entrate possono essere generate da interessi, dividendi o cedole periodiche e forniscono un reddito regolare, contribuendo a garantire una stabilità finanziaria nel tempo.
- Riassunto scalare (o conto scalare): È una parte dell’estratto conto in cui vengono riepilogati i saldi (positivi o negativi) in base alla data valuta: questi saldi (disposti in ordine cronologico) si ottengono sommando tutte le operazioni – in entrata e in uscita – che hanno la stessa data valuta. Il riassunto scalare è il documento nel quale si calcolano gli interessi attivi e passivi legati al conto corrente.
- Rinegoziazione: La rinegoziazione del mutuo è la pratica che ti consente di modificare, senza alcun costo aggiuntivo, il contratto di mutuo che hai in essere, mantenendo il rapporto con la banca che lo ha erogato. Nello specifico, con la rinegoziazione puoi cambiare tipo di mutuo (a tasso fisso, variabile, eccetera), il tasso d’interesse e la durata. Non potrai invece modificare la somma oggetto del mutuo né la banca che ti fornisce il prestito.
- Rischio: Quando investiamo, il rischio corrisponde di fatto alla possibilità che il rendimento del nostro investimento si allontani in peggio dalle nostre attese. Ma quando si parla di rischio di un investimento, non si può non citare la relazione fra rischio e rendimento: in linea di massima, più grande è l’ammontare di rischio che ci si assume, più elevato sarà il rendimento potenziale.
- Risparmio: È il denaro che decidi di non spendere immediatamente, ma di mettere da parte in vista di esigenze di consumo future. Puoi investirlo sui mercati finanziari per farlo crescere nel tempo.
S
- Saldo contabile: Indica la differenza tra accrediti e addebiti per ogni data contabile, quindi si basa sulla data in cui la banca registra le transazioni e può differire leggermente dal saldo effettivamente disponibile.
- Saldo disponibile: È la somma effettivamente disponibile sul tuo conto corrente, che puoi utilizzare per le varie operazioni (prelievi, bonifici, eccetera).
- SEPA (Single Euro Payment Area): L’Area Unica dei Pagamenti in Euro è l’area in cui cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni e altri operatori economici possono effettuare e ricevere pagamenti cashless in euro – tramite bonifici, addebiti diretti e carte di pagamento – secondo regole uniformi. Nata con l’obiettivo di creare un mercato dei pagamenti armonizzato, che permetta di usare strumenti comuni in modo facile e sicuro, la SEPA conta oggi 36 Paesi aderenti: non solo i Paesi della zona euro, ma anche alcuni che non fanno parte dell’area euro né dell’Unione Europea.
- SGR (Società di Gestione del Risparmio): Sono società di diritto italiano che si occupano della gestione collettiva del risparmio: in altre parole, investono in forma aggregata le quote di risparmio raccolte attraverso i fondi comuni. La loro attività riguarda inoltre la gestione dei fondi pensione e la gestione patrimoniale, cioè la gestione individuale del patrimonio dei singoli risparmiatori sulla base di un mandato specifico ricevuto dai clienti stessi. La loro associazione di categoria è Assogestioni, mentre gli organi di controllo che vigilano sul loro operato sono la Banca d’Italia, la Consob e il ministero dell’Economia e delle Finanze.
- SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie): I Sistemi di Informazioni Creditizie sono essenzialmente banche dati gestite da enti o associazioni private, dove sono registrate le informazioni sui finanziamenti richiesti da individui o aziende e concessi dagli istituti di credito. Questi dati, consultabili solo da chi aderisce al SIC, sono di supporto alle banche per verificare l’affidabilità creditizia di chi richiede un finanziamento e valutare l’opportunità di concederlo. I SIC attivi in Italia sono quelli di Experian, Consorzio Tutela Credito, CRIF e Assilea.
- SICAV (Società di Investimento a Capitale Variabile): Sono società per azioni il cui solo scopo è l’investimento del loro patrimonio, raccolto mediante vendita al pubblico delle loro azioni. Introdotte nell’ordinamento italiano nel 1992, rientrano nella categoria degli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) insieme ai fondi comuni d’investimento. La principale differenza rispetto a questi ultimi è che nelle SICAV l’investitore diventa azionista della società e, quindi, acquisisce una serie di diritti patrimoniali e amministrativi.
- Spread: È una parola inglese che, letteralmente, significa “divario”, “differenza”. In finanza viene usata per indicare la differenza di rendimento, di prezzo o di tasso di interesse tra due strumenti equiparabili. In Italia, la parola “spread” è associata soprattutto al differenziale di rendimento tra il BTp decennale e il Bund tedesco di pari durata, che viene considerato come riferimento di un investimento “sicuro”: in questo caso specifico, uno spread elevato indica un aumento del rischio Italia percepito dai mercati. Nel caso dei mutui, lo spread è la differenza fra il tasso effettivamente applicato e il tasso di riferimento (per esempio l'Euribor o l'Eurirs).
- SRI (Sustainable Responsible Investments): È un tipo di investimento che punta a generare valore sia per l’investitore sia per la società nel suo complesso. Per farlo, integra nella valutazione delle imprese e delle istituzioni l’analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo societario. L’obiettivo è selezionare investimenti che non solo offrano rendimenti finanziari solidi, ma che contribuiscano anche positivamente al benessere della società e dell’ambiente.
- Surroga: È uno strumento che ti permette di trasferire il tuo mutuo a un’altra banca senza spese, cambiando tipo di mutuo (tasso fisso o variabile, eccetera), tasso d’interesse (sostituendo quello vecchio con quello, tipicamente più vantaggioso, offerto dalla nuova banca) e durata del finanziamento. Ma attenzione: non puoi aumentare l’importo del prestito, che deve rimanere lo stesso o al massimo essere inferiore.
T
- TAN (Tasso Annuo Nominale): Il TAN (Tasso Annuo Nominale) indica il tasso di interesse "puro" del finanziamento, espresso in percentuale annua sul credito concesso. "Puro" significa che non comprende commissioni e spese e quindi non esprime il costo complessivo del finanziamento, al contrario del TAEG. Quindi un finanziamento con TAN pari a zero potrebbe avere un TAEG anche molto maggiore di zero.
- TAEG: Acronimo di Tasso Annuo Effettivo Globale, è un indicatore che esprime il costo complessivo di un mutuo (o di un altro finanziamento) in percentuale dell’importo: più alto è il TAEG, più caro è il prodotto creditizio. Nel TAEG non sono inseriti i costi notarili.
- Tassi di interesse: Sono espressi in termini percentuali e indicano quanta parte della somma prestata deve essere corrisposta come interesse al termine del tempo prestabilito. In altre parole, esprimono il “costo” del denaro preso in prestito.
- TFR (Trattamento di Fine Rapporto): Disciplinato dall’articolo 2120 del Codice Civile, il TFR è a tutti gli effetti un elemento della retribuzione del lavoratore, che viene però corrisposto in un’unica soluzione nel momento in cui si interrompe il rapporto di lavoro. Il contributo, riconosciuto ai dipendenti del settore privato e ai dipendenti pubblici assunti dopo il 31 dicembre 2000, corrisponde alla sommatoria delle quote di retribuzione accantonate e rivalutate annualmente in base all’andamento dell’inflazione.
- Titoli di Stato: Sono obbligazioni emesse dai governi, che le utilizzano per finanziarie le spese dello Stato. In buona sostanza, chi sottoscrive questi strumenti sta “prestando” dei soldi allo Stato che, in cambio, corrisponde degli interessi. In Italia, sono emessi dal ministero dell’Economia e delle Finanze tramite il dipartimento del Tesoro. Nella categoria rientrano i Buoni ordinari del Tesoro (BoT), che sono titoli a breve termine (massimo 12 mesi), i Certificati del Tesoro zero coupon (CTz), titoli senza cedola il cui rendimento si deve alla differenza tra il valore di emissione, sotto la pari, e il valore di rimborso, alla pari, e i Buoni del Tesoro poliennali (BTp), che come suggerisce il nome sono a medio-lungo termine.
U
- Unit Linked: Sono prodotti misti assicurativi-finanziari, che presentano sia una componente assicurativa (ad esempio, una polizza caso vita-morte) sia una componente di risparmio. Il valore delle prestazioni, cioè quanto si ottiene a scadenza (capitale o rendita), è infatti legato al valore di quote (dette “unit”) di fondi comuni o sicav.
V
- Valore nominale: Corrisponde all’importo riportato sulle monete e sulle banconote e non tiene conto della perdita di potere d’acquisto provocata dall’inflazione.
- Valore reale: Tiene conto di variabili economiche che possono influenzare il valore di un’attività (come l’inflazione). Esprime dunque l’effettiva quantità e/o qualità di prodotti o servizi che puoi comprare con quelle stesse monete e banconote.
- Valuta: È un mezzo di scambio generalmente accettato in una determinata area geografica o all’interno di un sistema economico. Può essere rappresentata da monete metalliche e banconote, ma anche da valute digitali e ha la funzione di facilitare le transazioni commerciali. Spesso il termine è riferito all’unità di misura del denaro utilizzata in un determinato Paese. Le valute sono emesse dalle autorità monetarie di uno Stato, come le banche centrali, e sono regolate tramite politiche monetarie che hanno l’obiettivo di stabilizzare il sistema finanziario e promuovere la crescita economica.
- Vincoli (conto deposito vincolato): Sono le scadenze prestabilite in cui si possono “liberare” (o svincolare) le somme depositate su un conto deposito vincolato. Tipicamente i vincoli sono a 3, 6, 12, 18 o 60 mesi e gli interessi corrisposti dal conto deposito vincolato – di base più elevati rispetto al deposito libero – tendono a salire all’aumentare del vincolo.
- Volatilità: È uno degli indicatori del rischio di un investimento e misura la variabilità dei prezzi o dei rendimenti di un titolo rispetto alla sua media in un dato lasso temporale. Quando sale la volatilità, sale anche la probabilità che i movimenti dei prezzi siano consistentemente ampi, tanto in aumento quanto in diminuzione. Per chi ha familiarità con la statistica, la volatilità coincide con la deviazione standard del tasso di rendimento (o delle variazioni di prezzo) del bene o dell’attività finanziaria.
W
- Wallet: Il digital wallet, che tradotto significa letteralmente “portafoglio digitale”, è uno strumento di pagamento elettronico che ti consente di lasciare a casa carte di credito e contanti e di pagare semplicemente avvicinando il tuo smartphone al lettore POS, tramite tecnologia NFC. Sì, perché il “wallet” è tipicamente una app al cui interno puoi caricare/virtualizzare i tuoi metodi di pagamento preferiti, come se fosse un vero e proprio portafoglio. Esistono diversi tipi di wallet – primi tra tutti Google Pay e Apple Pay – che sfruttano tecnologie differenti. In ogni caso, è sempre la banca ad autorizzare i pagamenti, anche quelli che avvengono digitalmente dall’app sul tuo smartphone.
Z
- Zero Coupon: È un tipo di obbligazione che non paga interessi periodici, ma è venduta a un prezzo scontato rispetto al suo valore nominale. L'investitore guadagna dalla differenza tra il prezzo d'acquisto e il valore nominale alla scadenza.