In pillole
- Al mare, in montagna, in Italia o all’estero: molto spesso la vacanza si pianifica online, ma il rischio di truffa, purtroppo, è sempre a portata di click.
- Proprio come negli investimenti, bisogna diffidare delle offerte che sono troppo belle per essere vere: dopotutto, non esistono “pasti gratis”.
- Se ti rendi conto di essere rimasto vittima di una truffa che coinvolge i tuoi dati bancari e le tue carte, contatta subito la tua banca e le autorità.
Tu sei più uno di quelli che le vacanze se le organizza fin nel più piccolo dettaglio, oppure sei di quelli che se le fa organizzare? Dalla moglie, dal marito, dai genitori, dai figli, dagli amici. Chiunque, basta che non sia tu? In ogni caso, sicuramente sai che oggi molto si fa online: ricerca dei voli, degli alloggi, delle mete da visitare. E pagamenti. E il rischio di incappare in qualche frode o truffa è da prendere in seria considerazione.
Secondo un’indagine di mUp Research e Bilendi commissionata da Facile.it, nell’ultimo anno sono stati 1,8 milioni gli italiani caduti vittima di una truffa mentre stavano prenotando una vacanza, per un danno complessivo stimato in 643 milioni di euro. E solo un truffato su due è riuscito a riprendersi i suoi soldi.
Il tempo delle vacanze ci offre lo spunto per allargare il tema e chiederci: come fare per evitare le trappole?
Tre, due, uno: si parte. Ma come salvarsi dalle truffe?
Scansare le trappole, ovviamente, si può. Vediamo quindi di condividere qualche indicazione utile a riguardo. Il primo passo è prenotare solo su siti web conosciuti e affidabili, evitando quelli sconosciuti che magari ti attirano offrendoti prezzi troppo bassi rispetto alla media: potrebbe essere il classico specchietto per le allodole.
Un po’ come negli investimenti, quando incappi in qualcuno che ti prospetta guadagni pazzeschi in tempi stretti e senza rischi. Una promessa allettante per molte persone. Il fatto è che, in finanza e non solo, non esistono “pasti gratis”: per raggiungere i tuoi obiettivi devi pianificare, costruire un portafoglio adeguato, seguirlo nel tempo con pazienza e con l’assistenza di un professionista. Qualsiasi scorciatoia in realtà non è una scorciatoia, ma una trappola, e dovrebbe far scattare nella tua testa un campanello d’allarme.
Vale anche per le presunte offerte “superconvenienti” per le tue vacanze: la regola è quella di sempre: se pare troppo bello per essere vero, allora lo è.
Utilizza sempre metodi di pagamento sicuri
Bonifici bancari o trasferimenti di denaro sono difficili da tracciare e recuperare in caso di truffa. Meglio le carte di credito o le piattaforme di pagamento online note, come PayPal, che ti consentono di contestare le transazioni non autorizzate. Allo stesso modo, è meglio evitare pagamenti in contanti o la ricarica di carte prepagate, soluzioni tipicamente molto gettonate dai malintenzionati.
In ogni caso, se paghi con una carta, una volta tornato dalla vacanza monitora l’estratto conto nei mesi seguenti e controlla gli addebiti sulla tua carta di credito, segnalando subito e senza indugio alla banca e alle autorità ogni attività sospetta. Ma non devi necessariamente pensare al peggio: c’è anche la possibilità di addebiti non giustificati oppure doppi che sono però solo frutto di errore. Anche in questo caso, naturalmente, è bene intervenire con tempestività.
Truffe bancarie, attenzione alle “red flags”1
Non tutte le email vengono per nuocere. Però alcune sì. E anche qualche telefonata e sms. Vediamo quali sono le “bandierine di pericolo” da riconoscere, per scansare il pericolo stesso.
- Phishing. E-mail fraudolenta che ti invita a collegarti tramite login a pagine internet – in tutto uguali a quelle di siti istituzionali o aziendali – costruite apposta per carpire i tuoi dati riservati (credenziali per l’accesso a conti online, carte di credito, sistemi di pagamento tramite piattaforme e-commerce, eccetera).
- Pharming. Mix tra “phishing” e “farming” (termine, quest’ultimo, che indica le attività di agricoltura e allevamento). Tentativo di phishing rivolto non a un singolo utente ma a più utenti simultaneamente.
- Smishing. Anche questa è una truffa riconducibile allo schema del phishing, solo che il tentativo si consuma tramite sms. L’obiettivo è sempre ottenere con l’inganno i tuoi dati d’accesso ai servizi online (banca, carta di credito, e via dicendo).
- Vishing. Da “voice” più “phishing”. Qui il tentativo di aggancio avviene attraverso una chiamata telefonica.
Cosa fare se sei vittima di una truffa?
Se a un certo punto ti dovessi rendere conto di essere rimasto vittima di una truffa, come prima cosa devi subito contattare la tua banca.
Spiegale cosa è successo e chiedi:
- il blocco immediato delle carte di pagamento e dei conti coinvolti;
- l’annullamento di eventuali transazioni fraudolente in corso.
Ciò fatto, rivolgiti alle autorità per denunciare l’accaduto: la denuncia è un passaggio fondamentale per l’avvio delle indagini. Ai fini della segnalazione e della denuncia, è importante conservare estratti conto, email e altri messaggi sospetti, eventuali chiamate registrate e gli screenshot delle pagine web “civetta”.
Ma la banca rimborsa in caso di truffa? Le politiche di rimborso cambiano da banca a banca e dipendono dalle circostanze in cui la truffa si è consumata: se hai seguito le procedure di sicurezza e non hai condiviso di tua volontà le credenziali, allora in linea di massima hai buone probabilità di ottenere un rimborso.
Take home: fai tutte le verifiche e mantieni i nervi saldi
Per evitare brutte sorprese, la regola è mantenere sempre e comunque i nervi saldi, innanzitutto evitando di cedere al richiamo delle sirene di offerte che sembrano senza precedenti. E che poi, invece, si rivelano insidiose come quelle di Ulisse, che pure di sirene, mare e lunghi viaggi se ne intendeva.
Articolo realizzato in collaborazione con
Fonte: Ministero della Giustizia
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