In pillole
- Pagare all’estero: come? Oltre ai contanti, puoi usare le tue carte, sempre che siano associate ai circuiti internazionali giusti.
- Con le carte di pagamento puoi anche effettuare prelievi, ma informati sui costi nei Paesi extra SEPA per non essere colto di sorpresa.
- E se vuoi portare del contante, senti per tempo la tua banca per effettuare un cambio valuta realmente conveniente.
Improvvisare un viaggio all’estero può anche essere emozionante, ma comporta alcuni rischi. Le spese, per esempio: puoi perderle di vista con enorme facilità. Cosa fare, allora? Semplice: in questo come in molto altro, la risposta sta in un’adeguata pianificazione e in una altrettanto adeguata conoscenza degli strumenti di pagamento che userai e dei costi correlati.
Carta di debito e di credito all’estero: cosa sapere
La carta di debito (la cosiddetta “Bancomat”) e la carta di credito sono due strumenti all’apparenza simili ma che, come sai, hanno specifiche caratteristiche che li contraddistinguono. La carta di debito è collegata a un conto corrente e anche la carta di credito, generalmente, lo è. Con la prima puoi gestire prelievi di contanti, pagamenti e acquisti vari, la seconda (oltre alle funzioni previste per le carte di debito) è invece la soluzione prediletta in chiave “cauzionale”: l’albergo in cui alloggerai, per esempio, te la chiederà per poter fermare la prenotazione, come garanzia del futuro saldo.
Ma per sapere se la carta di debito o quella di credito si possono usare anche all’estero, bisogna verificare a quali circuiti internazionali sono associate.
- Le carte di debito più usate sono tipicamente associate ai circuiti internazionali Visa, Mastercard, Maestro e American Express, oltre che ai circuiti nazionali Bancomat o PagoBancomat.
- Anche la carta di credito si può usare all’estero, sempre che sia associata a un circuito internazionale valido e abilitata per oltreconfine.
Un primo sguardo alla carta di pagamento ti può già dare una risposta: riporta infatti, su un lato, i loghi dei circuiti cui è associata. Ma per sapere se quel circuito va bene in quel tal Paese, chiedi alla tua banca prima di partire: non è detto che quel circuito funzioni, quindi è bene informarsi prima.
È possibile effettuare prelievi quando sei all’estero?
Certamente, se è associata ai circuiti internazionali indicati. Basta inserire la carta di pagamento (di debito o di credito) nello sportello ATM, digitare il codice PIN e l’importo. Proprio come fai quando sei in Italia. Se la carta è collegata a circuiti internazionali, puoi utilizzarla sia per i prelievi in valuta locale su ATM sia per i pagamenti con POS nei negozi. Il PIN è lo stesso che utilizzi in Italia.
Quali sono i costi aggiuntivi del prelievo all’estero?
Nell’area SEPA (Single Euro Payments Area), che comprende i Paesi dell’Area Unica dei Pagamenti in Euro, i costi dei prelievi dallo sportello automatico sono analoghi a quelli in Italia. Discorso diverso per il prelievo nei Paesi fuori dall’area SEPA: in tal caso, sono da mettere in conto costi aggiuntivi, inclusi quelli del cambio valuta. Prima di partire per un Paese che si trova in area extra SEPA, quindi, è bene verificare non solo i circuiti di riferimento, ma anche i costi che andrai a sostenere.
A quanto ammontano, esattamente? I fogli informativi delle tue carte di pagamento possono fornirti tutte le indicazioni del caso. In linea di massima, c’è da considerare il cambio valuta del giorno in cui viene contabilizzata – possiamo dire, registrata – l’operazione, al quale vanno aggiunti lo spread applicato dal circuito e le commissioni di prelievo.
I costi e le commissioni coprono quindi:
- l’attività di prelievo;
- la conversione nella valuta diversa dall’euro;
- il servizio reso dal circuito.
Quando si effettuano pagamenti e non prelievi, le spese aggiuntive sono legate al cambio e al circuito. Attenzione perché in alcuni casi potrebbero essere previsti limiti al prelievo: altra cosa da verificare prima di partire, per non rischiare di rimanere scoperti.
Effettuare il cambio valuta: sì, ma dove? E come?
Ne abbiamo già parlato: è sempre meglio partire con un mix ragionato di strumenti di pagamento, inclusi i contanti. Se però la tua destinazione è un’area geografica dov’è in uso una valuta diversa dall’euro, c’è il problema del cambio: farlo in aeroporto o nelle aree per turisti può essere pratico ma dispendioso, date le commissioni in linea di massima piuttosto alte; d’altro canto, cambiare valuta all’arrivo espone al rischio di incappare in soggetti che rifilano banconote false o consegnano meno soldi di quanti dovrebbero.
Cambio valuta: senti la tua banca prima di partire
- Il cambio serve a convertire la tua valuta in quella di destinazione (dollaro USA, dollaro australiano, yen, yuan, e via dicendo), ma attenzione perché quasi mai il rapporto è 1 a 1, ossia un euro per un dollaro USA, eccetera. In compenso, fluttua quotidianamente per effetto dei movimenti dei mercati.
- Quando devi fare un cambio valuta per un viaggio all’estero, ti conviene chiedere alla filiale di riferimento: la valuta del Paese di destinazione, infatti, va prenotata. Con quanto anticipo? Be’, diciamo, non all’ultimo momento.
- Per conoscere con precisione i tempi, è bene che tu chieda alla tua filiale di riferimento, che saprà darti una risposta puntuale e dettagliata, a seconda della sua operatività.
Quali voci controllare sui documenti di sintesi dei prodotti?
Costi e commissioni possono variare a seconda della tua banca di riferimento: alcuni sono abbastanza standard, altri dipendono da scelte commerciali che possono essere più o meno vantaggiose. Puoi verificare gli uni e le altre sul documento di sintesi del tuo conto corrente. Le voci da monitorare sono quelle sui servizi di carte di debito e di credito: qui puoi trovare gli oneri e le spese nel dettaglio, inclusi i prelievi all’estero sul circuito internazionale di riferimento. Negli estratti conto (del conto corrente e della carta di credito), invece, vedrai ex post quanto hai speso/prelevato nel periodo.
Una polizza assicurativa per partire protetti
Volo, vitto, alloggio, attività, regali, souvenir: organizza in anticipo il tuo budget e riserva una voce per le eventuali spese impreviste. Ricorda, per esempio, che non in tutti i Paesi all’estero esiste un sistema sanitario pubblico. Una polizza assicurativa può proteggerti in caso di spese mediche improvvise, ma anche rispetto a furto e smarrimento dei bagagli, annullamento del viaggio e responsabilità civile.
Take home: una buona pianificazione fa la differenza
Viaggiare all’estero richiede un’attenta pianificazione delle spese, per evitare sorprese spiacevoli e godersi appieno l’esperienza. Tenendo sotto controllo le principali voci di costo (anche dei servizi di pagamento), puoi gestire il tuo budget in modo efficace, assicurandoti la vacanza serena che meriti.
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