In pillole
- Il conto deposito è un prodotto finanziario: potrai fare solo versamenti e prelievi da e per il conto di appoggio – per le altre operazioni c’è il conto corrente.
- Sulle somme depositate maturano degli interessi: più alti in presenza di vincoli (3,6,12 o più mesi in cui non potrai toccare i risparmi), più bassi nei depositi “liberi”.
- È uno strumento sicuro: i depositi fino a 100mila euro sono garantiti anche nel caso estremo di fallimento della banca.
Negli ultimi due anni, con l’aumento dell’inflazione e il conseguente incremento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, sono tornati prepotentemente in auge i conti deposito, con e senza vincoli: si tratta di strumenti di risparmio facili da usare, tradizionalmente molto amati dai piccoli risparmiatori italiani. Ultimamente, proprio in virtù dell’aumento dei tassi di interesse di riferimento, sono anche tornati a offrire rendimenti interessanti: una condizione che attualmente rende questi strumenti particolarmente attraenti.
Cos’è e come funziona il conto deposito?
Si tratta di un vero e proprio strumento di risparmio, che consente di ricevere una remunerazione garantita, sotto forma di interessi attivi, sul capitale lasciato in giacenza. Di solito il conto deposito si appoggia a un conto corrente tradizionale e le uniche operazioni a cui è abilitato sono versamenti e prelievi da e verso questo conto di appoggio. Non potrai quindi utilizzarlo per accreditare lo stipendio, pagare le bollette o usare le carte di credito. I conti deposito possono essere vincolati e non vincolati. Qui di seguito, le caratteristiche e le differenze.
Conti vincolati e non vincolati
Conti vincolati e non vincolati
- Conto deposito libero (o non vincolato): Ti permette di versare denaro o di prelevarlo, spostandolo sul conto corrente, a tuo piacimento, senza limitazioni di tempo o di importo.
- Conto deposito vincolato: Prevede delle scadenze prestabilite per lo svincolo delle somme depositate. Tipicamente i vincoli sono a 3, 6, 12, 18 o 60 mesi e gli interessi corrisposti – di base più elevati rispetto al deposito libero – tendono a salire all’aumentare del vincolo.
Puoi sempre prelevare il capitale depositato in un conto vincolato prima dello scadere del vincolo, a costo però di una riduzione o di un azzeramento degli interessi maturati nel tempo.
I costi dei conti deposito
Le spese legate al conto deposito sono spesso minime o addirittura pari a zero, ma c’è da considerare la componente fiscale. Dal punto di vista dell’imposizione fiscale, la legge prevede l’applicazione di una ritenuta del 26% sugli interessi incassati dal risparmiatore. Si deve inoltre considerare l’imposta di bollo, che ammonta allo 0,2% della giacenza per la frazione di anno in cui il conto è stato attivo. Spesso, però, è la banca a farsi carico del pagamento di questa imposta, a tutto vantaggio del risparmiatore.
La tutela del Fondo Interbancario
Che sia vincolato o meno, il conto deposito gode della tutela del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), che interviene in caso di difficoltà della banca garantendo al risparmiatore una copertura entro i 100mila euro depositati.
Come orientarsi nella scelta?
Il conto deposito è un prodotto molto amato perché facile da comprendere e poco rischioso. Quanto alla scelta se optare per un deposito libero o vincolato, tutto dipende dai tuoi obiettivi. Se puoi permetterti di mettere da parte qualche risparmio e “dimenticartelo” per qualche mese, allora il conto vincolato può consentirti di ottenere un rendimento maggiore; se invece preferisci avere libero accesso ai tuoi soldi, meglio scegliere un deposito non vincolato.
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