L'opinione di Mediolanum

Nel 2024 niente più “sorprese”

Ogni inizio anno per 38 anni Byron R. Wien, Vicepresidente del gruppo Private Wealth Solutions di Blackstone, ha pubblicato la lista delle dieci sorprese dell’anno definendo con "sorpresa" un evento a cui l'investitore medio avrebbe dato solo una possibilità su tre che si verificasse, mentre per lui la probabilità superava il 50%.

Dal 1986 al 2023 questo di Wien è stato un appuntamento imperdibile per gli investitori, che pur vantando innumerevoli tentativi di imitazione mai nessuno è riuscito a superare e nemmeno a eguagliare. 

La carriera di Wien a Wall Street era iniziata a metà degli anni '60 ma il primo importante incarico arriva nel 1985 alla prestigiosa Morgan Stanley come stratega per i mercati statunitensi, un ruolo che comportava molti viaggi e la scrittura di una relazione settimanale, ed è qui che emerge la sua genialità. La voglia di distinguersi dagli altri strategist lo stimola a tal punto da far nascere l'idea di un elenco annuale di previsioni. Un'idea per alcuni folle, specialmente per la dirigenza di Morgan Stanley inizialmente perplessa. "Byron - gli dissero - potresti sbagliarle tutte. Metteresti in imbarazzo l'azienda e umilieresti te stesso. Francamente non ci frega niente della tua umiliazione, ma non vogliamo che l'azienda venga messa in imbarazzo" (New York Times 09/11/2023). Non solo superò quelle remore ma le portò con sé quando nel 2009 lasciò Morgan Stanley per Blackstone. 

La "lista delle 10 sorprese" fu un'iniziativa che gli permise anche di scalare il ranking tra gli analisti di Wall Street e ottenere numerosi riconoscimenti: ad esempio nel 1988 First Call (un noto servizio di notizie finanziarie) lo ha nominato l'analista più letto dell'anno, oppure nel 1990 quando la rivista Smart Money lo nomina strategist numero 1 di Wall Street. Questo non significa che Byron Wien abbia sempre e solo fatto previsioni azzeccate, tutt'altro, di "bagni" (come si dice in gergo) ne ha presi parecchi, per esempio nel 2016 aveva detto che Hillary Clinton sarebbe diventata Presidente degli Usa vincendo contro Ted Cruz, oppure nel 2008 scrivendo che l'inflazione negli Usa si sarebbe impennata al 5%, o nel 2011 dicendo che la crisi in Europa sarebbe diventata meno preoccupante. 

Il punto però è che a Wien non interessava il record di vittorie, il suo scopo nobile era di "stimolare il pensiero della gente". Anche se nella sua ultima lettera come molti altri è caduto nel tranello della recessione, evento che fortunatamente non si è verificato, la sua caratteristica è stata l’originalità. Dico “è stata” perché le "10 sorprese" pubblicate il 4 gennaio 2023 sono state le ultime. Dal gennaio 2024 in avanti dovremo guardare le previsioni degli altri strategist a Wall Street che si attestano tra le più varie con un solo preciso minimo comune denominatore: la prudenza. 

Tra i Titani troviamo il pessimismo di Jamie Dimon che continua a prevedere inflazione e tassi d'interesse in aumento temendo che tutto ciò provochi una recessione ma anche il più ottimista Ed Yardeni che dopo aver anticipato "il fondo" a novembre di quest'anno, rilancia con la prosecuzione del rialzo per il 2024 da lui definito "rally di sollievo", sollievo che non ci sarà la recessione, sollievo che l'inflazione calerà anche senza recessione. Tra le due tesi diametralmente opposte c'è di tutto: dall'euforico Dan Ives (WedBush) che vede nuovi record per Nasdaq e i "magnifici 7" a Doug Kass (Seabreeze Capital Partners) che al contrario si aspetta una forte caduta delle borse. 

Questo perché il 2024 sarà molto sfidante e carico di aspettative, un anno che al centro avrà il tema politico: nel mondo quasi 4 miliardi di persone andranno a votare, e tra le elezioni più attese oltre a quelle in Europa e Russia ci saranno quelle in USA. Il tema politico non è l'unica incognita, c'è sempre l'inflazione a tenere banco, oltre al dibattito tra hard landing e soft landing. Tra le aspettative invece ci sono i tagli ai tassi che gli investitori prevedono in grande quantità, gli ultimi "DOT PLOT" della Fed fanno ipotizzare un'azione già a Marzo. Siamo passati dall'eccesso di pessimismo di fine 2022 a eccessive aspettative ottimistiche per l'anno che si sta concludendo.

 


 

Pochi lo sanno ma nel 2012, al compimento dell'ottantesimo genetliaco, Byron Wien pubblicò sul sito di Blackstone la sua lista di "lezioni di vita", in cui offriva consigli del calibro di "leggere molto", "viaggiare molto" e "fare rete intensamente", ma forse il più utile e originale è il numero 4: "la strada difficile è sempre quella giusta. Non prendere mai scorciatoie, tranne quando si torna a casa dagli Hamptons. Le scorciatoie possono essere interpretate come negligenza, come un killer della carriera". Consigli che se trasferiti agli investimenti significano che risultati buoni e solidi hanno bisogno di cura e tempo, le scorciatoie non portano risultati strutturali.


DOT PLOT: è un grafico che raffigura la proiezione di dove ciascun membro della FED ritiene si posizioneranno i tassi di interesse. Ogni pallino rappresenta il punto di vista individuale. Per semplificare bisogna immaginare lo schema usato dagli allenatori di calcio per mettere la squadra in campo. Tra le tattiche principali ci sono il 4 - 3 - 3 oppure il 4 - 5 - 1. Tattiche più offensive o più difensive. Così per la FED in funzione di dove sono posizionati i pallini si può capire se la banca centrale sarà più espansiva o restrittiva.




AVVERTENZA LEGALE: questo è un foglio di informazione aziendale con finalità promozionali che riflette le analisi, effettuate da Banca Mediolanum, sulla base dell’attuale andamento dei mercati finanziari il cui contenuto non rappresenta una forma di consulenza nè un suggerimento per gli investimenti.
NOTA DI REDAZIONE : gli argomenti, le immagini e i grafici sono frutto di elaborazione interna.

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