Softlanding, da fantasia a realtà
Ottobre è sempre il mese più temuto dagli investitori perché i fatti del 1987 sono un trauma indelebile. Oggi, per quanti aspetti comuni possano esserci con quell’anno, ci sono anche delle profonde e rilevanti differenze che tutelano economia e mercati.
La città di Atlantide è davvero esistita? L’animale acquatico nella foto sul Daily Express del 1933 era davvero il mostro di Loch Ness? L'oggetto visto dal pilota Kenneth Arnold nel giugno 1947 era veramente un disco volante? Come mai nel 1948 e 1949 due arei della Britsh South American Airways scomparvero in una zona tra la Florida, Porto Rico e Cuba senza lasciare nessuna traccia di rottami? Cosa nasconde il triangolo delle Bermude?
Sono molti i fatti avvolti dal mistero, episodi di cronaca che toccano ogni categoria, compreso lo sport - il goal di Turone era valido? Nemmeno la tecnologia del Var oggi è in grado di dare una risposta esatta – compresi i mercati finanziari: cosa determinò il "black monday"?
Pur in presenza di molti studi per individuare la ragione di quello shock finanziario per cui Wall Street registrò la perdita record del 22%1 tutto in un solo giorno di contrattazione, ancora nessuno ha dato una spiegazione suffragata da prove. A tutt'oggi il mistero permane. Per questa ragione vale la pena riesaminarlo ancora, anziché limitarsi a fare gli scongiuri ogni ottobre.
Quel lunedì 19 ottobre 1987 a New York c’era aria di smobilitazione, sullo scintillante mondo dei giovani broker, yuppies in carriera, iniziava ad addensarsi qualche nube: in Salomon Brothers (la Goldman Sachs dei giorni nostri) iniziavano i licenziamenti. La formula del guadagno facile, della vita a sei zeri iniziava a crearsi. Eppure, a guardare le statistiche dell’epoca l’economia sembrava dorata: in piena “Reaganomics” (dal nome dell’allora Presidente Reagan) con un Pil in corsa da 4 anni consecutivi, tasse basse e una borsa in crescita da inizio anno di oltre il 40%2. Era l’anno di consacrazione del modello “take over”: scalate societarie, fusioni e acquisizioni che accrescevano le banche d’affari. Ma dal mattino in Asia si avvistavano nuvoloni, Hong Kong, ai tempi borsa di periferia, perdeva il 45%3.
Pare che gli operatori della società di intermediazione Donaldson arrivando al lavoro trovarono guardie armate assunte dal Cda per proteggersi dai clienti infuriati. Wall Street, contagiata dal resto del mondo e con la complicità dei primi computer programmati per scambi elettronici, affonda nel diluvio, tanto che gli operatori di Shearson Lehman scrissero “alle scialuppe di salvataggio!”. Saldo di giornata: -22,6%4, un record. Si stima in una sola giornata la perdita di 1.000 miliardi di dollari. Cifra equivalente all'intero debito pubblico italiano dell'epoca. Quel lunedì il barista del North Star Pub, vicino a WS, offriva birre scontate del 22,6%, come il ribasso del Dow.
Nel 1987 l'economia Usa viaggiava su buoni livelli, intorno al 3% di crescita, più o meno come oggi, l'inflazione era elevata e lo erano anche i tassi d'interesse, anche questo simile a oggi. La situazione geopolitica era articolata, le tensioni non venivano solo dalla Russia, ma principalmente dal Medioriente, il muro di Berlino non era ancora caduto, la Cina era ancora lontana e il Giappone era il principale concorrente degli Usa. A differenza di oggi il petrolio aveva subito un profondo ribasso, i fondi pensione e di investimento erano agli inizi, oggi sono una realtà consolidata. Il debito era molto alto, lo è ancora di più oggi; infatti, una delle ipotesi più ricorrenti è proprio quella che imputa al dato sul deficit Usa la causa scatenante del crollo. L'altra è la tecnologia: nel 1987 le contrattazioni telematiche erano agli inizi, oggi sono il veicolo principale dell'attività. Ma se allora erano uno strumento incognito nelle potenzialità, oggi lo sono per gli eventuali effetti. La nota positiva è che dopo gli errori del 1987 sono state inserite delle norme legislative e tecnologiche affinché gli eventuali incidenti possano essere meno traumatici, come gli airbag per le auto.
Nei giorni successivi allo shock, Alan Greenspan vieterà la chiusura dei mercati, avrebbe causato altro panico, e pronuncerà la frase magica "la Fed è pronta a immettere sui mercati tutta la liquidità necessaria, in appoggio al sistema economico e finanziario Usa". Qualche anno più tardi paragonerà quell’impresa a quella dell’Apollo13, devastato dallo scoppio nella corsa alla Luna, e riparato dall’equipaggio con mezzi di fortuna.
Oggi le Banche Centrali di tutto il mondo sono impegnate a ritirare la liquidità dal mercato e a mantenere i tassi alti per contenere l'inflazione, ma a differenza del 1987 l'economia mondiale si trova ad affrontare una prova di grande trasformazione e sviluppo che è tutt'ora sostenuta dagli Stati con eccezionali piani di investimento. Alla politica monetaria si è sostituita quella fiscale, una staffetta che allontana le ipotesi recessive. Sono tempi in cui è più facile credere al "SOFTLANDIG", oggi probabile realtà.
SOFTLANDIG: è l’atterraggio morbido nel ciclo economico in cui l’economia passa dalla crescita al rallentamento fino ad appiattirsi, evitando però la recessione. Un processo molto delicato attuato dalle banche centrali attraverso l’aumento dei tassi o le manovre valutarie, dai Governi attraverso l’aumento delle tasse. Secondo il Wsj dal 1945 ad oggi questo evento si è verificato una sola volta nel 1995 (Corriere Economia 25/09/23).
1fonte www.agi.it
2fonte www.limesonline.com
3fonte Italia Oggi 16/06/22021
4fonte La Repubblica 19/10/2017