L'opinione di Mediolanum

Non solo Banche Centrali

"Non sarò né falco e né colomba, bensì gufo saggio" (Ansa 6/11/2019) con queste parole decise di esordire Madame Lagarde in una delle sue prime uscite da Presidente della Bce, era dicembre del 2019, periodo prepandemico, utilizzando il linguaggio ornitologico che tanto piace agli analisti contemporanei. Un gufo? Perché proprio un gufo? Se lo chiesero subito in molti avviando la pratica dell’incomprensione, etichettandola come la prima delle tante gaffe di Lagarde. In effetti per moltissime culture il gufo non è un simbolo beneaugurante, anzi, un animale che fugge dalla luce è associato a tristezza e solitudine. Nella mitologia greca rappresenta una delle tre Parche, Atropo che taglia il filo del destino. Anche nella mitologia cinese non è simbolo di positività, in quanto possiede un eccesso di yang, provoca la siccità e i nati nel giorno del gufo spesso hanno un carattere violento. Fu quindi subito necessaria la precisazione: "intendevo dire civetta" (il Sole 24 Ore 12/12/2019) che è simile nell'aspetto ma totalmente differente nella simbologia: animale sacro a Minerva, definita da Omero glaucopide, cioè dagli occhi lucenti, è dotata quindi di una vista infallibile, di saggezza e esperienza. 

È su questo copione che dal novembre del 2019 si è sviluppata la politica monetaria della Bce sotto la guida di Lagarde, una comunicazione fatta di annunci a volte azzardati cui, dopo aspre critiche (a volte troppo severe) far seguire rettifiche per il quieto vivere dei mercati. La più nota tra tutte "non siamo qui per ridurre gli spread" (HuffingtonPost 13/03/2020) frase che pronunciò in piena pandemia da Covid. Pochi però ricordano la frase coraggiosa pronunciata nello spesso periodo: "tempi straordinari richiedono azioni straordinarie" (Ansa 19/03/2020). Certo, le frasi di Draghi, pronunciate in perfetto inglese, avevano maggiore effetto, ma è importante considerare anche i tempi in cui son state dette: quello di Lagarde non è stato così felice come il precedente, in soli 5 anni abbiamo avuto la più grande pandemia dell'era moderna che ha comportato il blocco dell'economia e la massima incertezza, una guerra nel cuore dell'Europa, una crisi energetica e una nuova guerra in Medioriente.

L'eredità di Draghi è pesante, ma è doveroso evidenziare che nell'operato di un banchiere centrale è molto più semplice l'attività espansiva (il taglio dei tassi) di quella restrittiva (l'aumento): la prima comporta molti onori la seconda solo oneri e critiche. Lagarde dopo aver contribuito a sorreggere il mondo nell'emergenza, per cause esogene, le guerre, una globalizzazione ridotta possiamo dire per un eccesso di generosità del predecessore, si è trovata costretta a fare la parte di matrigna, alzare i tassi seguendo tutte le banche del mondo. Lo ha ricordato il 6 giugno, nella storica riunione della Bce, attesa quanto una finale di Champions, in cui ha messo sul tavolo i numeri: dal luglio 2022 al settembre 2023 è stato effettuato un robusto e rapido rialzo di 450 bp che ci ha consentito di dimezzare l'inflazione dal 10,6% il picco di luglio 2022 al 5,2% di settembre 2023 (Conferenza stampa Christine Lagarde 06/06/2024). Anziché l'ovazione la prima reazione è sempre storcere il naso. Cosicché il 6 giugno, al fatidico evento Lagarde si è presentata con un messaggio chiaro stampato sulla collana indossata: "in charge", al comando, anche se a formulare le decisioni è un consiglio di più membri, il Presidente ha tenuto a far sapere che è lei la front woman.


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E con questo piglio è stato annunciato il taglio dei tassi, "era opportuno tagliare" ha precisato sulla prima riduzione dopo 9 mesi di tassi fermi, "abbiamo voluto dare fiducia ai miglioramenti e forza alle nostre proiezioni" (Conferenza stampa Christine Lagarde 06/06/2024).

E questa decisione storica meritava un annuncio solenne. Rispondendo a una domanda ha detto che prima della storica decisione il consiglio ha voluto onorare gli uomini e le donne che 80 anni fa hanno dato la vita per liberare l'Europa (riferendosi allo sbarco in Normandia). Questo però non è l'inizio del passo indietro, non sarà un percorso lineare di discesa dei tassi, sappiamo la direzione, la destinazione e il metodo, ma non conosciamo il tempo, questo è stato l'ammonimento a cui è seguito il solito claim: "saremo data dependent e decideremo riunione dopo riunione" (Conferenza stampa Christine Lagarde 06/06/2024). Una frase che come consuetudine ha già fatto storcere il naso, come dopo le revisioni sulle stime del ciclo economico che vedono ora un'inflazione più resiliente il cui calo è posticipato alla fine del 2025 e una crescita economica più alta. 

Forse i media e gli osservatori economici, nonostante l’influenza delle conferenze delle banche centrali, dovrebbero considerare maggiormente l'economia reale che sta vivendo un momento storico grazie a una delle più grandi rivoluzioni tecnologiche e energetiche mai vista prima d’ora.

L'economia in questi anni ha continuato a crescere nonostante la pandemia, le guerre e l'inflazione, il contributo fiscale attraverso enormi incentivi è stato importante, ma è stato necessario per cavalcare un'onda che è solo agli inizi.

Il neo governatore di Bankitalia Fabio Panetta, in una recente intervista ha detto "sogno il giorno in cui il lavoro del banchiere torni a essere noioso" (Class Cnbc 24/04/2024). Aumentare i tassi e tagliarli, forse un giorno lo farà l'intelligenza artificiale, ed è proprio a questo che dobbiamo dedicare le nostre attenzioni.



Data dependent: tradotto letteralmente “dipendente dai dati”. Vuol dire osservare alcuni specifici indicatori come ad esempio inflazione, salari, produttività per ricalibrare la strategia in base a ogni variazione. Dopo la “forward guidance” (la strategia di comunicazione di una banca centrale consistente nel fornire al mercato indicazioni sugli orientamenti attuali e futuri della politica monetaria) questo è il nuovo approccio delle Banche Centrali nell’era della grande trasformazione economica che comporta grande incertezza prendere tempo e attendere i dati è una saggia soluzione.


AVVERTENZA LEGALE: questo è un foglio di informazione aziendale con finalità promozionali che riflette le analisi, effettuate da Banca Mediolanum, sulla base dell’attuale andamento dei mercati finanziari il cui contenuto non rappresenta una forma di consulenza nè un suggerimento per gli investimenti.
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